Juan Agudelo - 1992 - Colombia

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    Tutto sull'attaccante dei New York Red Bulls, che studia da Henry. 'John' si sta allenando con il club inglese, che potrebbe tentare di strapparlo ai newyorkesi...

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    NOME: Juan Sebastian Agudelo
    DATA DI NASCITA: 23 Novembre 1992
    LUOGO DI NASCITA: Manizales, Colombia
    NAZIONALITA’: Stati Uniti d’America
    ALTEZZA: 185 cm
    PESO: 83 kg
    RUOLO: Attaccante
    SQUADRA: New York Red Bulls


    E’ colombiano ma ha ceduto al fascino della bandiera stelle e strisce, studia da Henry e punta a sfondare in Europa: la MLS sta proponendo diversi giocatori che possono ambire a ritagliarsi uno spazio nel Vecchio Continente, come Brek Shea, Tim Ream o Andy Najar, ma il più promettente è senza ombra di dubbio Juan Sebastian Agudelo, centravanti classe 1992 dei New York Red Bulls.

    'CAFETERO' DEL NEW JERSEY - Juan nasce a Manizales, in Colombia, e all’età di 7 anni si trasferisce negli States, insieme alla madre Olga, separatasi dal marito, per andare a vivere nel New Jersey con il nuovo compagno della donna e i suoi quattro figli. I fratellastri, che facevano fatica a chiamarlo Juan (pronunciando “One) americanizzano il suo nome in John.

    A 12 anni si iscrive alla scuola calcio Pasco e nel 2007, insieme ad alcuni suoi compagni di squadra, viene scelto dalla Red Bulls Academy. La crescita calcistica di Juan subisce una forte accelerazione e nell’agosto del 2008 viene selezionato dalla Nazionale USA under 17, anche se il ragazzo non ha mai dimenticato le sue origini colombiane.

    Ad inizio 2010 Agudelo si allena per alcune settimane con i Millonarios di Bogotà ma a marzo i New York Red Bulls lo convincono a firmare un contratto da professionista, passando direttamente dall’Academy alla prima squadra, saltando dunque il passaggio del college. Un percorso ‘abbreviato’ che negli sport americani è riservato unicamente ai grandi fenomeni, ai talenti più cristallini.

    Per il debutto in prima squadra bisogna attendere circa un mese dalla firma: il 27 aprile Juan esordisce con i newyorkesi nella U.S. Open Cup contro i Philadelphia. Il 9 ottobre 2010 arriva anche l’esordio in campionato, nei minuti finali della gara contro il Real Salt Lake. Agudelo ha davanti due giganti come Thierry Henry e il colombiano Juan Angel e trae giovamento dalla presenza dei due campioni per carpire i segreti del mestiere. In particolar modo la stella francese diventa il punto di riferimento di ‘John’.

    A novembre Bob Bradley, selezionatore degli Usa, decide di convocare Agudelo per l’amichevole contro il Sud Africa: il ragazzo – che con l’Under 17 aveva segnato 12 reti in 16 presenze - diventa il primo giocatore della storia ad arrivare alla nazionale maggiore direttamente dalla youth academy e, realizzando il goal-partita, anche il più giovane giocatore dell’era moderna ad andare a segno con la maglia degli Stati Uniti.

    Nel marzo 2011 sigla altri due goal molto significativi per la sua carriera: arriva la prima rete in gare ufficiali con i Red Bulls e il tap in che regala agli Stati Uniti uno storico pareggio contro l’Argentina di Lionel Messi. Se in Nazionale diventa rapidamente titolare, disputando la Gold Cup in coppia con Altidore, nei New York Juan viene spesso relegato in panchina dal tecnico svedese Hans Backe, che gli preferisce Richards e Rodgers. Agudelo riesce comunque a collezionare 28 presenze realizzando 6 goal, tra cui spicca il capolavoro nella gara contro i DC United: controllo e volée in torsione, una gemma di rara bellezza.

    Terminata la stagione Agudelo, come molti altri calciatori della MLS, sbarca in Europa: trascorre due settimane con i tedeschi dello Stoccarda e dal 1 dicembre 2011 comincia un periodo di prova con il Liverpool.

    ALLIEVO DEL PROF. HENRY – Forza ed eleganza, tecnica e velocità: per caratteristiche, movenze e struttura fisica il paragone tra Juan e Thierry Henry è immediato.

    Destro naturale (ma calcia con entrambi i piedi), Agudelo è un attaccante completo, può giocare da centravanti ma anche da seconda punta. E’ alto 185 centimetri, sa difendere il pallone e far salire la squadra ma è letale se lanciato in profondità, dove può sfruttare la progressione.

    Dal punto di vista caratteriale il profilo è impeccabile: è un ragazzo umile, molto disciplinato, ma soprattutto un gran lavoratore e non è insolito trovarlo ancora sul campo anche dopo la fine degli allenamenti.

    A differenza dei vari Adu, Altidore e Davies, Agudelo sembra davvero destinato ad un futuro da protagonista anche in Europa: deve migliorare nella gestione del pallone e nella scelta delle giocate, ma ha margini importanti dal punto di vista fisico e tecnico.


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