|
|
Christian De Sica (Roma, 5 gennaio 1951) è un attore, regista, sceneggiatore, presentatore e comico italiano. Figlio di Vittorio De Sica e di Maria Mercader (sorella di Ramón Mercader, noto per essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Lev Trotsky), e fratello di Manuel, apprezzato compositore di colonne sonore, Christian studia nella capitale ottenendo la maturità classica. Finite le superiori va in Venezuela a lavorare in un albergo ed è proprio li che muove i primi passi di artista[1]. Si iscrive nel 1970 all'università La Sapienza, senza però terminare la facoltà di Lettere. Inizialmente attratto dalla musica, nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo cantando Mondo mio, ma i risultati non proprio soddisfacenti lo convincono a seguire le orme paterne e a dedicarsi al cinema, anche se i primi successi di pubblico li otterrà come comico e intrattenitore televisivo in alcuni varietà RAI di fine anni settanta, tra cui Bambole, non c'è una lira (1978). Grazie anche all'aiuto del padre (che gli affida una particina - pur se non accreditata - nel suo Una breve vacanza del 1973), dopo il debutto con Pauline 1880 (1972), diretto da Jean-Louis Bertucelli, riesce a muovere i primi passi nel mondo del cinema con registi come Aldo Lado (La cugina (film 1974), ; Pupi Avati (Bordella, 1976; Il figlio più piccolo, 2010) e Salvatore Samperi (Liquirizia, 1979; Casta e pura, 1981), mentre in televisione prende parte al Blaise Pascal (1971) di Rossellini. È sposato con Silvia Verdone, sorella di Carlo, dalla quale ha avuto i due figli: Brando e Maria Rosa. Ė stato nominato cittadino onorario dell'isola di Capri dove trascorre le vacanze nella propria villa. Dal 1990 Christian De Sica è anche regista: il suo esordio avviene con Faccione, da lui scritto e diretto "su misura" per Nadia Rinaldi. Nel 1991 dirige ed interpreta Il conte Max, omaggio al cinema del padre e di Mario Camerini da lui interpretato con Ornella Muti, Anita Ekberg e la mamma Maria Mercader. De Sica prosegue come regista di sé stesso in Ricky e Barabba (1992), Uomini uomini uomini (1995), 3 (1996), Simpatici e antipatici (1998) e The Clan (2005). Nel 1983, con Aurelio De Laurentiis, crea un genere di film di Natale: il "cinepanettone", cominciando con Vacanze di Natale. Dal secondo cinepanettone partecipa anche l'amico Massimo Boldi, con cui lavora fino al 2005, anno del loro "divorzio artistico" a causa di loro problemi personali. Nel 2011 i cinepanettoni sono 28. Ha vinto tre David di Donatello: uno come migliore rivelazione per Giovannino di Paolo Nuzzi nel 1976, uno speciale insieme a Massimo Boldi nel 2000 e l'ultimo nel 2009 per i 25 anni di successi costanti con i film di Natale. De Sica ha anche vinto due Nastri d'argento: uno nel 2009 come Miglior libro cinematografico per il suo libro Figlio di papà e un altro nel 2010 come Miglior attore protagonista (insieme a Elio Germano) per il film Il figlio più piccolo di Pupi Avati.
|
|