Arjen Robben

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  1. GioParente
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    Arjen Robben (Bedum, 23 gennaio 1984) è un calciatore olandese, ala del Bayern Monaco e della Nazionale olandese con la quale è stato finalista ai mondiali del 2010 in Sudafrica.
    Esterno d'attacco, dispone di un sinistro potente e preciso, e inoltre possiede un ottimo dribbling e un'alta velocità in corsa. La sua azione "classica", infatti, è la partenza palla al piede dalla tre quarti destra del campo, cui segue il dribbling sui difensori per accentrarsi e tirare da fuori area col piede mancino. Nonostante il livello tecnico, è tuttavia spesso soggetto ad infortuni, tanto da meritarsi il soprannome di giocatore di cristallo.
    nizia a giocare nel club della sua città natale, il VV Bedum, seguendo il Coerver Method, una tecnica di allenamento creata e resa popolare dall'allenatore olandese Wiel Coerver.[4]
    Viene presto acquistato dal Groningen che lo inserisce nella squadra giovanile per la stagione 1999-2000. Nel novembre del 2000 viene aggregato alla prima squadra per la partita contro l'FC Twente, ma il debutto ufficiale risale al mese successivo, quando il 3 dicembre sostituisce l'infortunato Leonardo dos Santos contro l'RKC Waalwijk. Durante l'inverno si conquista sempre più spazio, terminando la stagione 2000-2001 con 18 presenze e 2 reti.
    Al termine della stagione di debutto viene nominato "Giocatore dell'anno" del Groningen dimostrando, insieme al compagno Jordi Hoogstrate, la qualità dell'accademia giovanile della squadra olandese. Rimane anche nella stagione 2001-2002, migliorando il suo score con 6 reti in 28 gare. Al termine del campionato passa al PSV Eindhoven per 3,7 milioni di Euro.
    Durante la sua prima stagione al PSV gioca 33 gare, realizzando 12 reti. Al termine del campionato 2002-2003, viene nominato "Giocatore dell'anno" della squadra, insieme al compagno di attacco Mateja Kežman, con cui forma una coppia soprannominata dai tifosi del PSV "Batman e Robben". Contribuisce alla vittoria del 17º titolo olandese e vince il premio di Miglior giovane dell'anno della Eredivisie.[5]
    Dopo questa ottima stagione il PSV non riesce a tener testa alla rivale Ajax ed è costretta a lottare per il secondo posto della Eredivisie. Nella primavera del 2004 viene contattato dal manager del Manchester United, Alex Ferguson, ma il presidente del PSV, Harry van Raaij, ritiene l'offerta di 7 milioni di Euro adatta solo ad avere una maglietta con l'autografo del giocatore. Immediatamente il proprietario del Chelsea, Roman Abramovič offre 18 milioni di Euro che il PSV accetta.[6] La restante parte della stagione in Olanda è deludente. Si infortuna al tendine del ginocchio due volte e salta diverse partite.[7][8] Alla fine della stagione conta 23 presenze e 5 reti nella Eredivisie.Non esordisce ufficialmente con il Chelsea fino al novembre del 2004, a causa di un infortunio riportato durante una amichevole estiva contro la Roma, in cui si rompe un osso metatarsale del piede destro in uno scontro con Olivier Dacourt.
    Al ritorno in campo dopo il primo infortunio riceve il premio "Barclays Man of the Match" per la prestazione contro l'Everton e va a segno consecutivamente contro CSKA Mosca, Everton, Newcastle e Fulham. Le prestazioni disputate nel novembre gli valgono il premio di "Giocatore del mese" della Premier League. Dimostra nelle gare giocate di essere una delle migliori ali del campionato inglese e con l'attaccante ivoriano Didier Drogba e l'ala irlandese Damien Duff riesce a sviluppare un gioco veloce e fluido. Nel febbraio del 2005 si infortuna gravemente nella gara di campionato con il Blackburn Rovers ed è costretto a rimanere fuori dalla corsa al titolo del Chelsea ed anche alla scalata fino alle semifinale della UEFA Champions League.[9] Durante tutta la stagione 2004-2005 salta molte gare a causa di diversi infortuni, tanto da disputare solamente 18 gare in Premier League, arricchite però dalle 7 reti realizzate. Al termine della stagione viene anche nominato per il titolo di Giovane dell'anno della PFA[10], ma viene battuto da Wayne Rooney del Manchester United.[10][11]
    Torna a giocare nella stagione 2005-2006, durante la quale contribuisce con 6 reti alla vittoria del secondo titolo consecutivo nella FA Premier League per la prima volta in assoluto nella storia del club londinese.
    Questa stagione lo vede anche ricevere i primi due cartellini rossi della sua carriera nelle gare contro Sunderland e West Brom. Rimane anche coinvolto in un episodio antisportivo con il portiere del Liverpool José Reina. Verso la fine della gara di campionato tra Chelsea e Liverpool giocata allo Stamford Bridge, con il Chelsea avanti 2-0, dopo che Reina gli mette una mano in faccia, in seguito ad alcune sue parole provocatorie, cade teatralmente a terra ed il portiere spagnolo viene espulso per "comportamento violento".
    Dopo il Campionato mondiale di calcio 2006, con l'arrivo a Londra di Michael Ballack, il manager dei Blues José Mourinho opta per il 4-1-3-2, al posto del classico 4-3-3 usato nelle stagioni precedenti, preferendo un centrocampo più fisico, formato dai mediani Frank Lampard e Michael Essien ai fianchi del tedesco, piuttosto che utilizzare un'ala come lui. Parte quindi in posizione svantaggiata per conquistarsi un posto nella formazione titolare della squadra inglese. In novembre l'allenatore portoghese inizia a dargli maggiori opportunità di giocare, schierandolo sia da attaccante esterno sia da ala. Dopo l'infortunio al ginocchio di Joe Cole[12], diventa una pedina importante per il Chelsea, grazie alla sua capacità di portare palla sulla fascia, in una squadra essenzialmente priva di grandi dribblatori. Il 23 dicembre viene nominato "Man of the Match" nella gara contro il Wigan, dopo aver realizzato due assists ed il gol vittoria.[13] Viene poi messo al margine della squadra a causa di problemi alla coscia. Torna a giocare nel gennaio successivo, ancora contro il Wigan, realizzando un assist ed una rete che gli permettono di essere nominato di nuovo "Man of the Match". Il 20 gennaio si infortuna però nella gara contro il Liverpool[14] e torna in campo nella vittoria 3-0 sul Middlesbrough F.C. in febbraio, causando un autogol di Abel Xavier.[15] Il 25 febbraio, nella finale di Carling Cup contro l'Arsenal, entra all'inizio del secondo tempo e serve l'assist a Drogba per il gol della vittoria al 84'. Risulta decisivo anche in Champions League, realizzando il gol che permette al Chelsea di superare il Porto negli ottavi di finale.
    Alla fine di marzo viene sottoposto all'ennesima operazione al ginocchio, a causa di un infortunio subito in una gara con la Nazionale olandese, che lo tiene fuori per quattro settimane.[16] Ritorna ad inizio maggio nella semifinale di Champions contro il Liverpool e disputa anche alcuni minuti nella finale di FA Cup vinta contro il Manchester United il 19 maggio.
    Termina la stagione con 21 presenze e 2 reti in Premier League e 5 in Champions League, vincendo FA Cup e League Cup.
    Il 22 agosto 2007 firma un contratto di cinque anni con il Real Madrid,[17] che lo acquista per 36,55 milioni di Euro.[18] Diventa così il quinto acquisto più costoso della storia del Real, dopo Zinédine Zidane, Luís Figo, David Beckham e Ronaldo.[19] Debutta con la maglia delle Merengues il 28 settembre nella prima gara di Champions League contro il Werder Brema.
    Il 17 ottobre, in una gara con la Nazionale olandese, rimane vittima di uno stiramento che lo tiene fermo per circa sei settimane. Il 23 dicembre gioca il suo primo Clásico, subentrando a Robinho all'85º minuto. Realizza il suo primo gol al Real il 2 gennaio in Coppa del Re contro l'Alicante CF, aprendo le marcature nel 2-1 finale per il Real Madrid. Nella Liga realizza il primo gol il 10 febbraio contro il Valladolid, gara vinta poi 7-0.
    Nella decisiva gara per la vittoria del titolo contro l'Osasuna il 4 maggio realizza il gol dell'1-1 all'87º minuto, a cui segue il raddoppio di Gonzalo Higuaín che regala vittoria e conquista del titolo al Real ed il quarto titolo nazionale in due paesi diversi da quello di nascita.
    Nella stagione 2008-2009 realizza il primo gol contro lo Sporting Gijon alla quarta giornata di campionato, nella partita vinta 7-1 a Madrid: suo il gol del 5-0. La sua unica rete in Champions League la segna contro lo Zenit nella gara della fase a gironi vinta 3-0 in casa,[20] tuttavia il Real sarà eliminato dalla competizione agli ottavi di finale. In campionato, in cui realizza 7 reti, i madrileni arrivano secondi dietro il Barcellona.
    Il 28 agosto 2009 il Bayern Monaco annuncia di aver messo ufficialmente sotto contratto il giocatore fino al 30 giugno 2013, che lo acquista per una cifra vicina ai 25 milioni di euro; Robben vestirà la divisa numero 10.[21] Il giorno dopo esordisce nel match di campionato contro il Wolfsburg siglando una doppietta, portando i compagni alla vittoria per 3-0.[22] Nella partita giocata il 17 aprile 2010 e vinta 7-0 contro l'Hannover realizza una tripletta.[23] Con i bavaresi, Robben conquista il 5º campionato nazionale della sua carriera. Apre le marcature, con un rigore, nella finale di Coppa di Germania vinta 4-0 sul Werder Brema[24]. Realizza 4 gol in Champions League, andando a segno contro la Fiorentina agli ottavi, sia all'andata, su rigore (vittoria per 2-1),[25] che al ritorno (sconfitta per 3-2),[26] mentre ai quarti segna il gol del definitivo 3-2 in favore del Manchester United nella partita giocata in Inghilterra, gol che sancisce la qualificazione alle semifinali in virtù del 2-1 dell'andata.[27] In semifinale segna la rete del vittorioso 1-0 della gara d'andata contro il Lione.[28] Il Bayern raggiunge la finale della competizione, persa però 2-0 con l'Inter[29].
    Conclude la stagione con un totale di 23 reti: 16 in campionato, 3 in Coppa di Germania e 4 in Champions League. Viene inoltre nominato miglior giocatore stagionale della Bundesliga, con il 71,2% dei voti[30]. Infortunatosi nel corso dei mondiali, Robben non comincia subito la stagione 2010-2011.[31]
    Il 7 agosto, ad Augusta, Il Bayern batte 2-0 lo Schalke 04 e conquista la Supercoppa di Germania, anche se lui non gioca la partita.[32] Il 26 ottobre 2010 è inserito nella lista dei 23 candidati al Pallone d'oro,[33] dove si qualifica quattordicesimo.[34] Ritorna in campo il 15 gennaio 2011 alla diciottesima giornata di Bundesliga in Wolfsburg-Bayern Monaco (1-1), entrando dalla panchina per sostituire l'infortunato Ribéry.[35] Il 22 gennaio, sette giorni dopo, realizza la sua prima rete stagionale, aprendo le marcature nel match vinto 5-1 contro il Kaiserslautern.[36] Ha concluso l'annata con 13 reti realizzate in 18 partite giocate (12 reti in 14 partite solo in campionato) e il Bayern si è qualificato al 3º posto.
    Robben debuttò in Nazionale maggiore il 30 aprile 2003 nel corso di un'amichevole contro il Portogallo. Con la maglia oranje ha in seguito preso parte al campionato d'Europa 2004 e al campionato del mondo 2006.
    È stato tra i convocati della Nazionale olandese di Marco van Basten per Euro 2008. Dopo aver saltato per problemi fisici la gara inaugurale contro l'Italia (vinta 3-0 dagli olandesi), Robben rientra in campo contro la Francia mettendo a segno la rete del vantaggio della propria squadra sul 3-1, prima dell'ultimo goal di Sneijder. Gli Oranje verranno eliminati ai quarti di finale dalla Russia per 3-1.
    Il 5 giugno 2010 segna una doppietta nel corso di una amichevole vinta 6-1 contro l'Ungheria[37]. Nella stessa partita si infortuna e rischia di saltare i Mondiali del 2010 svolti in Sudafrica, a cui era stato convocato[38]. Dopo aver saltato le prime due partite del torneo per il suddetto infortunio, debutta nella terza partita della fase a gironi, giocata contro il Camerun e vinta 2-1[39]. Realizza il suo primo gol nella manifestazione nel corso della partita vinta 2-1 contro la Slovacchia agli ottavi di finale[40], per poi ripetersi in semifinale contro l'Uruguay (3-2 per gli oranje il risultato finale).[41] Nella finale contro la Spagna, persa per 1-0 nei tempi supplementari, è protagonista in negativo, sbagliando due volte davanti al portiere spagnolo Casillas.
     
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  2. Lipi™
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