Le lacrime di Balotelli, il pianto orgoglioso di un'intera nazione

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  1. Ibracadabra11
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    Piangeva, il piccolo grande Mario. Lacrime sincere, vere, pure. Giù la maschera da duro, da uomo senza paura del domani e col presente da vivere con mezzo sorriso accennato e l'occhio da uomo sfacciato e sfrontato. Piangeva, ieri sera, sotto il cielo di Kiev, tinto dal suo pianto, piuttosto che dall'azzurro che tutti sognavano. Piedi e gambe, più che cuore e testa. Ecco, cosa è pesato, nel fisico più che nell'animo di Balotelli e dei suoi compagni. Una Trebisonda persa sotto un maestrale forte ed imponente, furioso come i maestri danzanti, di rosso vestiti, hanno imposto dal primo all'ultimo rintocco d'orologio. Andres Iniesta, l'uomo che ogni allenatore vorrebbe, ha diretto l'orchestra più forte del mondo con sapiente maestria. Guardare la sua carta d'identità, leggere un 1984, fa sorridere. Gioca col piglio del veterano, con le movenze del fenomeno, con l'occhio del campione quale è. Dall'altra parte, una corazzata orgogliosa ma subito doma e domata dai toreri di Del Bosque. Gli errori difensivi di Bonucci, Chiellini. La presenza impalpabile di gladiatori come Marchisio e De Rossi a centrocampo. Le note stonate del pianista, Pirlo, e le piroette mancate di Montolivo, così come l'intesa che non c'era di Cassano e Balotelli. E' mancato tutto questo, ad un'Italia stravolta e già sconfitta dopo pochi minuti. Un'Italia alla quale, però, il paese non può che riservare applausi e rispetto. Al di là della finale, al di là dei 90 minuti, Prandelli ha saputo dipingere una squadra capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di rendere orgogliosa un'intera nazione dei propri ragazzi. Ed allora ben vengano, le lacrime del piccolo Mario. Lacrime d'orgoglio, di un campione sconfitto, ma a testa alta.

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0 replies since 2/7/2012, 09:23   18 views
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