Prandelli: "Cresceremo futuri Pirlo. Bene il blocco Juve"

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  1. Ibracadabra11
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    Nel day after del 4-0 contro la Spagna, il Commissario Tecnico dell'Italia, Cesare Prandelli, prende la parola in conferenza stampa. Con lui anche il presidente della FIGC, Giancarlo Abete, che inizia a parlare. "In un momento difficile del calcio -esordisce Abete- l'Europeo ha riconciliato tanti tifosi, in termini di partecipazione e di audience. Valorizziamo questo ed il risultato tecnico importante raggiungo, abbiamo perso solo con la Spagna in finale. Ringrazio tutti, dal Presidente Napolitano a tutti coloro che ci hanno accompagnati e sostenuti durante questa avventura. Ora inizia la fase di riflessione, di politica sportiva: è giusto parlarsi chiaro, io sono sereno ed equilibrato, ma voglio dire quello che penso. Ieri mi è stato chiesto della finale di Coppa Italia, ma quella di Coppa del Re è stata fatta il 25 maggio...".

    Prende poi la parola Prandelli. "Prima di entrare qui, c'erano pensieri non belli. Mi avete applaudito, sinceramente -dice ai giornalisti-, e mai avrei pensato di ringraziarvi. Al di là delle opinioni ci vuole stima, umana. La critica come strumento violento è difficile da accettare, il mio stato d'animo in queste settimane era per questo, per questa critica violenta. Possiamo e dobbiamo essere orgogliosi di questa Italia, soddisfatti di questa squadra. Ho un'idea di calcio, l'applauso della stampa è la dimostrazione ci anche voi ci state credendo".

    Il CT parla dei desideri per i prossimi due anni. "Il calcio può essere un veicolo per cercare di cambiare. Siamo un paese vecchio, con idee vecchie e dovremmo avere il coraggio di cambiare. Siamo venuti agli Europei dicendo 'vogliamo cambiare' ed il risultato non deve essere condizionante per il cambiamento: fai due passi avanti e tre passi indietro. E' questo l'aspetto che preoccupa il mio lavoro. Serve la forza di crederci: anche se troveremo difficoltà, dovremo abbinare gioco e risultati. Abbiamo costruito una Nazionale con una mentalità di club, mi piace la personalità del presidente Abete: se vogliamo bene a questo movimento, dobbiamo cambiare, dobbiamo farlo e andare avanti".

    Riparla poi Abete, sul 'nuovo ruolo' di Prandelli. "L'obiettivo della Federazione, emerso anche dalle parole del CT degli scorsi giorni, è quello di rendere più organico il rapporto, collegando il tutto con Under 21 e le altre rappresentative nazionali. Dobbiamo partire da un presupporto: ci sono dei vincoli di calendario che conosciamo, scritti, sugli spazi esistenti per club e Nazionali. I rapporti di forza con la Lega Calcio? Il problema è che mai la Lega ha avuto un ruolo così insignificante rispetto alla Federazione".

    Prandelli, di nuovo, sul futuro e sulla strada verso Brasile 2014. "Quando c'è un'idea, c'è la voglia di iniziare un percorso ed un progetto tecnico. Dobbiamo cercare di programmare e di valutare i giocatori che hanno la potenzialità di prendere il posto di ragazzi come Pirlo, anche se spero che giochi altri due anni con noi. Vicino a lui serve un ragazzo che tra due anni possa essere pronto, ma se non gioca a livello europeo, come si fa a farlo crescere? Noi vogliamo lavorare con loro, non vogliamo modificare i programmi, vogliamo verificare ogni due mesi circa la crescita dei ragazzi. Come ha fatto il settore giovanile, dobbiamo farlo anche noi. Se devo fare tre allenamenti ogni otto mesi, non so se sono all'altezza: sono un allenatore di campo, avrei la necessità di far crescere il movimento lavorando così, in questo modo. Zeman? Farà crescere i giovani".

    Sempre il CT, sulla crescita del movimento. "Ho letto che avrei dovuto avere rapporti con le società: io li ho con giocatori e allenatori. Con le società li ha spiegati prima Abete, a proposito della Lega. Tra tecnici parliamo della stessa lingua, c'è una grande passione in noi e la grande voglia di migliorare il calcio. Questa voglia è stata contagiosa, abbiamo regalato un sogno all'Italia, partendo senza grandi aspettative".

    Sui singoli. "Nessuno ha condizionato la Nazionale, sono ragazzi seri e professionali. Con un gruppo che lavora sempre insieme, come la Juventus, prendi il meglio: sono arrivati con dedizione, con capacità di soffrire, devo fare i miei complimenti a Conte ed alla Juventus. Voglio far capire che abbiamo voglia di cambiare, di rinnovare: dobbiamo farlo per lungo tempo, non vivendo solo grazie ad una vittoria di un Europeo. Ma forse non siamo ancora pronti: quando lo saremo, vinceremo ancora ed ancora, con continuità, evitando i picchi e poi gli anni bui".

    Prandelli parla della 'rivoluzione calcistica' italiana. "Dobbiamo farla, abbiamo affrontato una Nazionale che da anni lavora con continuità su un progetto. Peccato non aver affrontato la Spagna con due giorni di riposo in più, è l'unico piccolo rammarico. Però dobbiamo riconoscere la loro superiorità e la loro capacità di dare continuità".


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