ITALIA, DISCOUNT DEL "TOP PLAYER"

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  1. Ibracadabra11
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    L'ultimo è stato Ibrahimovic. L'ultimo top player, di nome e di fatto, strappato ad un altro campionato. Era il 2010, sembra una vita fa. Una volta si diceva fuoriclasse. Adesso si abusa del termine top player. Tradotto, interperte principale. Chi è un top player, quali caratteristiche deve possedere? Deve essere un titolare inamovibile della sua nazionale, deve avere valori tecnici di rilievo, continuità di rendimento, un curriculum personale con qualche coccarda, un ingaggio superiore, visti i tempi, almeno ai 2 milioni bonus compresi, una valutazione economica di oltre 20 milioni.

    Chi sono e quanti sono i veri top player in Italia? Ibrahimovic su tutti, poi Thiago Silva, Cavani, De Rossi, Jovetic, Sneijder e Hamsik. Top player che vista l'età, tutti inferiori ai 30 anni, ad eccezione di Ibrahimovic, e visto l'appeal hanno un mercato internazionale. E Buffon, Pirlo, Totti, Milito e Samuel? Alle spalle hanno una carriera da top player, ma, ormai ultratrentenni, non possono più avere una quotazione di mercato da top player.

    Una quotazione che, prendendo i 5 giocatori più rappresentativi del campionato italiano, e chiediamo scusa se qualcuno non è d'accordo, Ibrahimovic, Cavani, Thiago Silva, De Rossi, Jovetic raggiunge i 173 milioni. Una valutazione inferiore a quella dei top five della Premier League con Rooney, Van Persie, Aguero, David Silva e Bale, che tocca quota 210 milioni. Un valore di mercato campionato italiano più Premier League che nemmeno sfiora quello della Liga. Los "cincos mejores crak" Messi, Cristiano Ronaldo, Iniesta, Falcao, Casillas valgono 1540 milioni. Certo qui la differenza la fanno le clausole di rescissione: di 1000 milioni quella di Ronaldo, di 250 quella di Messi, di 200 quella di Iniesta. Come dare torto a Perez e Rosell: due come Ronaldo e Messi sono come la Gioconda, quotazione inestimabile.

    Il top player abita dunque all'estero. In Italia si punta al prodotto interno scommettendo sul giovane di qualità, come può essere Insigne, Giovinco, Ramirez, Verratti, Borini, Perin, Handanovic, El Sharaawy, che poi cresce e si trasforma in top player, pronto per essere venduto, vista l'insostenibilità nella guerra degli ingaggi che offrono all'estero rispetto all'Italia. I costi di oggi sono ormai insostenibili, rispetto al potere economico della Liga e della Premier League. Ecco perchè la Juventus tiene d'occhio Van Persie, ma poi punta Jovetic. Ecco perché il Milan non sa se riuscirà a trattenere Ibrahimovic o Thiago Silva. Una volta invece il top player abitava in Italia. Visto che alla riapertura delle frontiere, anno 1980, prima con spazio a un solo straniero, poi due, infine tre, prima della legge Bosman, arrivavano quasi esclusivamente fuoriclasse: da Falcao, costato un milione e mezzo di dollari, a Platini preso per un tozzo di pane, 400 milioni di vecchie lire. E poi Rummenigge, valutazione dell'epoca 8,5 miliardi di lire, e Maradona costato 14 milardi di lire. Per non dire di Van Basten pagato appena 1,75 milardi di lire: un vero affare qualità-prezzo. Senza dimenticare Boniek, Gullit, Cerezo, Careca, Zidane, Ronaldo e Kakà. L'inflazione, il costo del lavoro, la crisi di oggi. E' il segno dei tempi. Il deus ex machina non abita più da noi.
     
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0 replies since 12/7/2012, 10:34   28 views
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