Rossi: "Nessun muro con Lorenzo"

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  1. †Ibrahimovic11†
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    E' la conferenza più attesa del 2012 quella di Indy, anche se in realtà parla di 2013. Oltre a Stean Bradl, ci sono Jorge Lorenzo, Casey Stoner, Nicky Hayden e Valentino Rossi che risulta inevitabilmente il più gettonato. Ha comunicato il passaggio alla Yamaha e ora ne spiega motivazioni, rammarico, sensazioni, aspirazioni e timori. La cosa che colpisce è l'umiltà con cui approccia il tema.

    "Sono dispiaciutissimo di non essere riuscito ad avere competitività in questi due anni con la Ducati. Dal mio punto di vista ci ho provato in tutti modi, lavorando con gente molto in gamba, ma non è andata. Io ho bisogno di divertirmi e di riprovare gioia quando parto per i Gran Premi".

    Come torni in Yamaha? Che condizioni hai chiesto?
    "Nessuna, torno da numero due. Lì sono stato il numero uno, ma era tanto tempo fa. Ora il riferimento è Lorenzo con il quale penso e spero che potremo fare una bella squadra. Ma non so che moto troverò nè quel che riuscirò a fare".

    Cioè, non sei più convinto della tua competitività?
    "Si dice che nei brutti momenti le persone diventano più forti. Io spero che sia vero! Ma sarebbe stupido adesso non essere umile e non essere realista. Molti sportivi risponderebbero che un periodo difficile come quello che abbiamo passato io e la Ducati insieme non lascia il segno. Io dico che invece un'esperienza così incrina. Non lo so, metto nel conto tutto. Ho soprattutto voglia di scoprire se sono ancora capace di guidare forte, di fare dei podi, magari delle vittorie, ma pensare al decimo mondiale non ha senso. Vorrei andare avanti in MotoGP anche più di due anni, ma prima bisogna vedere se sono ancora capace. Se dovessi trovarmi ancora a fare sempre quinto o sesto o anche peggio dopo quindici anni, con tutto quello che ho raccolto, magari potrei pure arrivare a dire basta. Ma spero di no. Ora devo lavorare su di me e scoprire quale sia ora il mio livello. Quando passai in Yamaha dalla Honda avevo 24 anni ed ero al massimo della forma. Ora sono diverso io e ci sono un sacco di piloti fortissimi. Quindi non ho in preventivo niente. Sono solo contento di avere un'altra chance. Io vorrei poter lottare e potermi divertire".

    Lasci per strada molti soldi?
    "Se devo fare un calcolo, beh sì, è un grande calcolo. Ma in questo momento non conta".

    Ci sarà di nuovo il muro in Yamaha tra te e Jorge?
    "No, proprio no. Son cambiati i tempi. Ora lui è fortissimo, ma tra tutti i miei avversari è stato anche quello più corretto e comprensivo nei confronti miei e del mio momento difficile in Ducati. È stato sempre molto rispettoso e non si è messo di traverso e questo per me è molto importante, l'ho apprezzato".

    Chi porti con te?
    "Non c'è ancora la certezza, ma vorrei portare quelli che mi hanno seguito nel passaggio dalla Yamaha alla Ducati".

    È vero che ti porti dietro degli sponsor per la Yamaha?
    "No, non so da dove vengano queste voci, ma portare sponsor non è il mio mestiere. Se poi arriverà qualcosa tanto meglio, ma non è una questione di cui ci siamo dovuti occupare".

    Cosa è mancato nella tua esperienza con la Ducati?
    "Quando ho parlato con loro le prime volte, Preziosi mi aveva detto che aveva bisogno di me per fare una moto che fosse compatibile con le mie caratteristiche e il mio stile di guida e invece nel tempo questo non è successo, non è stato fatto, non ci siamo riusciti".

    Si dice che il tuo successore sarà Dovizioso. Hai consigli?
    "No, non direi. Cioè mi auguro che faccia bene, ma se devo dare un consiglio più che a Dovizioso lo darei alla Ducati: quello di seguire più le indicazione dei piloti che i numeri che escono dai computer".

    Un paio d'anni fa avevi detto che il problema della Ducati era Stoner che non dava indicazioni precise. Oggi lo ridiresti?
    "Non avevo detto così. Avevo detto che il problema, per la Ducati e per me, era che Stoner era troppo veloce".

    Lorenzo interviene poco e in maniera molto pulita, confermando la sicurezza nei propi mezzi e il massimo del fairplay nei confronti dell'arrivo di Rossi ("è chiaro - spiega in un'intervista a Sportmediaset - che se avessi voluto mettere un veto al ritorno di Rossi avrei potuto farlo. Ma non l'ho fatto. L'idea di rivivere questa sfida con Valentino di nuovo è stimolante") e preoccupandosi di trovare quella competitività che a Indy gli è mancata nelle ultime due occasioni.

    Hayden invece si preoccupa per Dovizioso: "Se arriverà in Ducati - dice - con l'esperienza di guida di una moto giapponese deve mettere in conto che quello che con la Yamaha o la Honda è un errore, con la nostra moto lo è... il doppio!".

    Stoner, come al solito è tirato in volto, ma con molta voglia di fare: "Ho avuto le difficoltà che ora determinano il secondo posto della classifica, ma voglio fortemente uscire da questa situazione. Vorrei poi precisare che l'intervista pubblicata nei giorni scorsi (un'intervista nella quale appariva di nuovo molto critico con Rossi) non è stata rilasciata. Son concetti che ho espresso in passato, ma nell'ultima settimana non ho rilasciato interviste".

    Qualcuno gli chiede se il prossimo anno la Ducati dovesse fargli un proposta per tornare a guidare la Desmosedici cosa farebbe.
    "Non la prenderei in considerazione".
     
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0 replies since 16/8/2012, 20:33   7 views
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