E' il bomber-day Riscatto Gila, Toni, Borriello

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  1. .Luigi17™
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    Riecco gli attaccanti con il fiuto del gol. Dall'ex viola che è approdato al Bologna, all'ex punta di Palermo, Fiorentina, Bayern e Juve al figliol prodigo che torna sotto la Lanterna


    Il tempo passa, ma il bomber, soprattutto se di razza, non molla. E' il caso di Alberto Gilardino, Luca Toni e Marco Borriello, presentati alla stampa dalle rispettive società. Vale a dire Bologna, Fiorentina a e Genoa.

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    LA VOGLIA DEL GILA — “Se sono venuto qua a Bologna è perché ho grandissimi stimoli, molta voglia di mettermi alla prova e di dare ancora tanto”. E’ carico Alberto Gilardino alla conferenza stampa di presentazione di Casteldebole. Terzo marcatore in attività con 146 gol in A il bomber di Biella ne segnò uno pesante proprio al Bologna nello spareggio-salvezza del 2005 con il Parma condannando i rossoblù alla B. "Ho vissuto sempre da grandissimo professionista e allora giocavo con un’altra squadra, ora sono qua e voglio dare tutto per questa maglia. Da ragazzino sono rimasto 4 anni a Piacenza e poi sono esploso nei tre anni di Parma, l’Emilia mi ha sempre dato grandissime soddisfazioni e il mio sesto senso mi dice che andrà ancora così” si augura l’attaccante che dopo una stagione difficile tra Firenze e Genova punta a risorgere sotto le due Torri indossando il numero 10 che fu di Baggio e Signori. Gila si desctrive così: "Sono un giocatore del tutto diverso, forse assomiglio un po’ di più a Di Vaio; sono una prima punta a cui piace giocare molto dentro l’area e per la squadra. Negli ultimi anni ho servito anche degli assist, ma resto più propenso a segnare e spero di non far rimpiangere Ramirez” prosegue l’ex campione del mondo 2006 che vagheggia un ritorno in Nazionale al fianco di Diamanti. “Mi piacerebbe, anche se adesso il pensiero principale la trasferta di Roma e quello di far bene con il Bologna. L’esordio contro il Milan e questi primi giorni mi hanno dato sensazioni molto positive; mi piacciono il centro sportivo, i compagni e la città. Sto bene, ho fatto tutto il ritiro con il Genoa e mi sento pronto” assicura il Gila, raggiante anche per la recentissima nascita della sua terzogenita Giulia. (Nicola Zanarini)

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    BORRIELLO, IL RITORNO — Dal Genoa è cominciato tutto e al Genoa spera di rinascere. A cinque anni di distanza, Marco Borriello torna a vestire la maglia rossoblù, la numero 22 per l'esattezza, quella che nella stagione 2007-08 lo vide siglare 19 gol in campionato, aprendogli le porte del Milan. Da allora, però, l'attaccante non è riuscito a ripetersi, né in rossonero né alla Roma o alla Juventus, ora il ritorno al Grifone, fortemente voluto dal presidente Preziosi. "Tra di noi c'è stima umana e professionale, è un discorso di pelle, di chimica, c'è sempre stato un bellissimo rapporto con noi - racconta nel giorno della sua presentazione -. Lui c'è sempre stato per me, io dovevo venire qui anche l'anno scorso il 30 agosto ma il giorno dopo Sabatini mi tolse dal mercato. L'accoglienza è stata molto calorosa, è rimasto qualche scettico per la mia esultanza ma io non sono un ruffiano, sono un istintivo e dopo un gol non riesco a contenere la gioia. Spero che si azzeri tutto e che i tifosi mi giudichino sulla base di quello che farò in campo". Nessun rimpianto per il mancato riscatto da parte della Juventus. "Ognuno deve fare i propri ragionamenti e la Juve avrà fatto i suoi - commenta Borriello -. Io pago il fatto di essere arrivato alla Roma e aver firmato un contratto di cinque anni con i Sensi, poi è arrivata una nuova società, una nuova dirigenza, un nuovo allenatore e da due anni a questa parte mi trovo a cercarmi una squadra perché non rientro nei piani tecnici della Roma dove però, fino a quando ho avuto continuità, i miei gol li ho fatti". E alla ripresa, intanto, Borriello si ritroverà contro proprio la Juventus. "È una grande squadra, che si è rinforzata, ma noi dobbiamo cercare di ricreare nel nostro stadio quell'atmosfera inglese che c'era una volta, quell'entusiasmo che c'era una volta, se i tifosi ci danno una grossa mano, qualcosa di positivo può venire fuori".

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    EFFETTO TONI — " Sono tornato in una squadra, in una città, dove ho fatto due anni fantastici. È come tornare a casa. Sono qui per rimettermi in gioco, cercherò di giocare dal primo minuto, ho visto la partita di Totti con l'Inter, lui ha un anno più di me: mi sono detto, se c'è la testa tutto è possibile". Così Luca Toni sottolinea durante la presentazione del suo ritorno a Firenze dopo 5 stagioni in cui ha vinto il titolo di capocannoniere e la Scarpa d'Oro. "Negli Emirati ho fatto una bella esperienza, avevo un contratto fino a dicembre, ma non era il calcio che volevo io - ha continuato l'attaccante 35enne -. Mi sono detto, se smetto smetto, altrimenti continuo nel calcio vero. Per fortuna - ha aggiunto sorridendo - Berbatov non è arrivato e io sono qui, ho tanta voglia, tanta adrenalina, questa è una sfida che mi piace e sento di poter dare ancora qualcosa a questo calcio". È una Fiorentina nuova, sono pochi i compagni che Toni ha ritrovato in viola. "Nei mie due anni c'era un gruppo fantastico, si stava bene insieme e abbiamo fatto una bella cavalcata per la Champions League. L'anno dopo nonostante una forte penalizzazione siamo arrivati in Uefa. Era una squadra forte con un gruppo fantastico, da quello che mi hanno detto negli ultimi tempi non c'è stato lo stesso entusiasmo negli allenamenti. Chi c'era l'anno scorso mi dice che si respira un'aria nuova, magari la stessa che respiravo io nei miei due anni in viola". Ambizioso come sempre, ma anche realista. "Io mi allenerò per giocare dal primo minuto, ho 35 anni, ma ho visto Totti contro l'Inter, Francesco ha un anno in più di me, ma se la testa e la squadra girano, diventa tutto più facile e Totti l'ha dimostrato correndo molto di più dei giovani. Io voglio giocare il più possibile, ma sono sempre stato un uomo di spogliatoio, mi piace fare gruppo e far sentire a casa i ragazzi che vengono da fuori, sono stato all'estero e so che è importante". Ritrova Andrea Della Valle ("con lui mi sono sempre sentito, mi ha chiamato per chiedermi se ero carico e mi ha fatto grande piacere") e si mette agli ordini di Vincenzo Montella. "Il mister mi ha chiesto subito quanto pesavo. Lavora molto con la palla. Con il Catania ha fatto molto bene e la partita di Napoli mi ha impressionato molto. In questi allenamenti ho visto che tutti sanno cosa devono fare in campo e per i giocatori questo è molto importante".


     
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0 replies since 6/9/2012, 15:43   19 views
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