L'Italia diventa giallorossa Osvaldo-Destro contro Malta

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  1. .Luigi17™
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    Prandelli riparte dal 4-3-1-2, con Diamanti alle spalle della coppia romanista. E poi il "solito" blocco juventino, a garantire squadra corta, possesso palla, fraseggio tra i tanti centrocampisti tecnici e ricerca dell’uomo tra le linee


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    Da Modena a Modena. Dalla coppia d’attacco mignon Rossi-Cassano a quella iscritta al club del metro e ottanta centimetri, Osvaldo-Destro. L’Italia di Prandelli a 15 mesi di distanza torna nella città emiliana: il 3 giugno 2011 aveva battuto qui 3-0 l’Estonia in una gara che ipotecò la qualificazione anticipata a Euro 2012, adesso affronta Malta in una gara del cammino verso il Mondiale del Brasile, nel 2014. Oggi come allora il c.t. punta sul modulo 4-3-1-2. Semmai lo rende ancora più offensivo, come interpreti: il trequartista diventa Diamanti, fantasista vero, come ha spiegato ieri Prandelli, mentre Aquilani prima e Montolivo poi, più che altro allora si erano proposti da raccordo tra centrocampo e attacco, secondo le loro caratteristiche tecniche, più portate a regia e fraseggio che all’uno contro uno che crei superiorità numerica.

    L’ITALIA E’ CRESCIUTA — Come caratura, nel frattempo. E’ diventata vicecampione d’Europa. Ma anche come centimetri. Perché contro l’Estonia Giuseppe Rossi, l’attaccante tascabile del Villarreal, mise su uno show: gol e giocate magiche. Segnò pure Cassano, suo partner avanzato. Finì 3-0. Si parlava di Italia alla catalana, col gusto della tecnica, modello Barcellona, con i piccoletti d’attacco a seminare il panico nelle difese avversarie. Ora l’Italia, che pure ha punte mignon come Giovinco e Insigne in panchina (la Formica Atomica entrò pure con l’Estonia) vanta in attacco giocatori di tecnica (Osvaldo ha piedi delicati, andate a rivedervi il gol all’Inter in questo campionato), ma anche di maggior peso atletico. "Attaccanti moderni", li definisce Prandelli. Che non giocano spalle alla porta, non danno punti di riferimento, e sanno far tutto, là davanti. Soprattutto dare profondità, (le progressioni di Destro sono un esempio che ha funzionato fino al momento della conclusione in porta in Bulgaria) e garantire muscoli e centimetri nel gioco aereo. E quindi sarà interessante vedere se e come il gioco degli Azzurri si adatterà ai nuovi interpreti. I caposaldi di Prandelli restano i soliti: squadra corta, possesso palla, fraseggio tra i tanti centrocampisti tecnici, ricerca dell’uomo tra le linee, mentalità offensiva e, possibilmente, palla bassa, o meglio, niente lanci lunghi dalle retrovie. Vedere all’opera la coppia Osvaldo-Destro è utile pure in prospettiva: in questo gruppo rientrerà già da ottobre Balotelli, altro centravanti "fisicato", quindi la coesistenza tra due prime punte, pur di movimento come i romanisti, può dare indicazioni in prospettiva.

    ITALJUVE E ITALROMA — Già, romanisti. Perché l’Italia, fondata sul blocco Juve, a Sofia dal 1’ c’erano 7 juventini in campo, stasera al Braglia ce ne saranno 5, in avanti schiera due attaccanti di Zeman. In giallorosso coesistono con l’allargamento di Destro nel 4-3-3, che pure non predilige giocare largo. Qui in azzurro l’attacco a due punte dovrebbe cucirsi bene addosso alle loro caratteristiche. Hanno intesa ed entusiasmo: Osvaldo è reduce dalla doppietta di Sofia, i suoi primi gol in Nazionale, Destro è alla prima da titolare in una partita dell’Italia con tre punti in palio, ed ha l’occasione per scalare posizioni nella classifica di gradimento del c.t.. E chissà dunque, se le cose andassero bene, che dopo tanto parlare di ItalJuve, sia la serata nel neologismo ItalRoma. La versione aggiornata, "palestrata" e "allungata" nelle punte, di quell’Italia che pure ha già conquistato tutti all’Europeo in Polonia e Ucraina.
     
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